Dopo le due grandi alluvioni del 2023 (1-3 maggio e 16-17 maggio), la regione Emilia-Romagna è stata interessata da ulteriori fenomeni alluvionali nei periodi 17-19 settembre e 19-20 ottobre 2024.
Anche questi ultimi due eventi sono stati innescati da precipitazioni estreme in termini di valori cumulati, che hanno messo in crisi il reticolo idrografico e le zone limitrofe densamente abitate. Secondo i dati riportati da Arpae Emilia-Romagna, durante l’evento del 17-19 settembre 2024 sono stati registrati valori di precipitazione fino a 360 mm, di cui 285 mm caduti in sole 24h. Le abbondanti precipitazioni hanno determinato importanti fenomeni di piena nei bacini dell’Idice, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone e Montone, dove alcuni argini sono stati sormontati o crollati allagando interi centri abitati.
L’evento del 19-20 ottobre 2024 è stato più modesto in termini di precipitazioni cumulate ed estensione delle aree colpite. La rete pluviometrica di Arpae ha rilevato valori cumulati fino a 180 mm, con il massimo di 148.5 mm in 24 ore. In questo caso, i fenomeni di piena hanno riguardato i fiumi Ravone, Samoggia, Ghironda, Lavino, Savena e Idice, raggiungendo valori idrometrici anche superiori a quelli del maggio 2023. La piena del Ravone ha interessato alcuni quartieri della città di Bologna causando ingenti danni. A Pianoro, un ragazzo è morto dopo essere stato trascinato con la sua auto all’interno dell’alveo del torrente Laurenzano, e da lì fino al torrente Zena dove è stato ritrovato. Il fratello che era al suo fianco è riuscito a mettersi in salvo. In seguito alle evacuazioni preventive gestite anche grazie alle allerte, migliaia di persone sono state messe in sicurezza lontano dalle proprie abitazioni poste in zone a rischio.
Ulteriori fenomeni alluvionali hanno interessato anche le province di Modena e Reggio Emilia, mentre il fiume Po ha raggiunto livelli superiori alla soglia di allarme.
Precipitazioni cumulate nei 4 eventi del 2023 e 2024 (fonte Arpae).
Esondazione del fiume Ravone nel centro di Bologna.
La rottura dell’argine del canale Tassone (Fonte RaiNews)
L’auto della vittima ritrovata a Pianoro, all’interno del fiume Zena
Nella serata del 17 settembre 2024, intense precipitazioni associate alla tempesta Boris hanno determinato la piena del canale Radicosa, nel comune di San Severo (FG). Durante l’evento, le acque del canale hanno invaso la strada statale 89 “Garganica”, dove diverse persone sono rimaste bloccate nelle proprie autovetture. Durante le operazioni di soccorso, un fuoristrada dei Vigili del Fuoco è stato travolto dall’acqua insieme ai due occupanti, ed è stato trasportato ad una distanza di circa 500 metri dal luogo in cui era. Un Vigile del Fuoco ha perso la vita all’interno del mezzo, mentre un altro è riuscito a mettersi in salvo.
Questo evento dimostra ancora una volta come l’interazione tra le infrastrutture viarie ed i corsi d’acqua possa determinare gravi criticità in caso di allerta, richiedendo un’attenta azione di monitoraggio in corso di evento effettuata da tecnici competenti.
Di seguito due video dei Vigili del Fuoco che mostrano le ricerche ed il ritrovamento del fuoristrada all’interno del canale.
Read More »Nella mattinata del 5 settembre 2024, abbondanti precipitazioni hanno determinato fenomeni alluvionali in diverse zone del Piemonte. Gli accumuli misurati in alcuni punti hanno superato i 200 mm in 6 ore. Le criticità maggiori sono state riscontrate in Val di Susa, dove la piena del rio Gerardo ha determinato il crollo di 2 ponti lasciando isolate decine di persone. La piena del torrente Orco ha invece coinvolto un agricoltore a Feletto (TO) mentre era a lavoro con il suo trattore nei pressi del corso d’acqua. Le ricerche per ritrovare la persona dispersa sono ancora in corso.
Ulteriori criticità si sono verificate nelle Valli di Lanzo, in Val Pellice e Val Chisone anche a causa dei fenomeni franosi e colate detritiche che hanno portato alla chiusura di diverse strade provinciali.
Di seguito alcuni video dell’evento pubblicati sulla piattaforma YouTube.
Read More »Nella serata del 27 agosto 2024, una vasta zona della regione Campania compresa tra le province di Avellino e Caserta è stata interessata da intense precipitazioni associate alla formazione di locali celle temporalesche. L’elevata intensità della pioggia, l’orografia complessa del territorio e la presenza di versanti interessati da recenti incendi boschivi hanno favorito la formazione di flussi rapidi di fango e detrito che hanno invaso i comuni di: Mugnano del Cardinale, Quadrelle, Sirignano, Baiano, Sperone, Arienzo, San Felice a Cancello. In questi comuni i flussi hanno interessato il tessuto urbano arrecando ingenti danni alla rete stradale sia principale che secondaria, ed ai piani terra e seminterrati degli edifici.
Nel comune di San Felice a Cancello, in località Talanico, un motocarro con a bordo 2 persone è stato travolto dai flussi nel tentativo di raggiungere il centro abitato. Le ricerche incessanti dei soccorritori hanno consentito di ritrovare i corpi all’interno di una ex cava (Giglio) nei giorni 2 e 12 settembre rispettivamente, mentre il mezzo diventato quasi irriconoscibile in seguito al violento impatto con i detriti (Figura 1) era stato ritrovato qualche ora dopo l’evento.
Figura 1 – I resti del motocarro dei due dispersi.
Elaborazioni preliminari dei dati pluviometrici misurati dai sensori del Centro Funzionale della Protezione Civile regionale evidenziano che l’impulso di pioggia responsabile dell’innesco dei fenomeni alluvionali ha avuto una durata di 40 minuti, con valori cumulati fino a 44 mm ed intensità di picco in 10 minuti di poco superiori ai 100 mm/h.
Le immagini Sentinel-2 del 24 agosto 2024 mostrano le zone a monte dei centri abitati interessate dagli incendi boschivi (Figure 2, 3). In tali zone, cittadini del posto hanno individuato l’occorrenza di intensi fenomeni di erosione del suolo con trasporto di detrito grossolano e massi verso valle. Inoltre, dalla foto dei Vigili del Fuoco in Figura 4 si riconoscono evidenze di intensi fenomeni erosivi dei depositi di fondovalle. Entrambe le zone, quindi, potrebbero essere state sorgenti dei sedimenti che hanno raggiunto i centri abitati. Al momento non si hanno notizie di fenomeni franosi.
Figura 2 – Immagine Sentinel-2 dell’area di Quadrelle – Mugnano del Cardinale. Il rettangolo indica le aree incendiate.
Figura 3 – Immagine Sentinel-2 dell’area di Arienzo – San Felice a Cancello. Il rettangolo indica le aree incendiate.
Figura 4 – Ricerche in corso a monte di San Felice a Cancello. Si nota il recente approfondimento del canale con messa a giorno dei depositi detritici e del substrato calcareo.
Ulteriori informazioni sono contenute all’interno dell’articolo scientifico pubblicato da Esposito & Gariano (2025) reperibile a questo link: https://link.springer.com/article/10.1007/s10346-025-02516-9
Read More »Nella tarda serata del 18 agosto 2024, intense precipitazioni associate a celle temporalesche hanno interessato le coste della Sicilia settentrionale e l’isola di Stromboli. I maggiori apporti pluviometrici sono stati riscontrati nella zona tra Capo d’Orlando e Gioiosa Marea (ME), con picchi di 95 mm in 2 ore registrati dalla stazione di Piraino appartenente alla rete pluviometrica della Protezione Civile regionale. Proprio nei pressi di Piraino, in località Ponte Naso, una colata di fango e detrito si è originata in un impluvio interessato da un incendio boschivo il 22 settembre 2023, in seguito al quale già un’altra colata era avvenuta il giorno dopo l’incendio, cioè il 23 settembre 2023. Alcune abitazioni poste alla base del versante, le auto parcheggiate lungo la strada, e la SS113 sono state invase dal sedimento trasportato a valle, senza danni agli abitanti prontamente evacuati per precauzione.
Un’altra colata di fango e detrito si è verificata a Stromboli, in località Piscità, in una zona interessata dal grave incendio del maggio 2022. La stessa zona era già stata coinvolta da numerose colate nel 2022 e 2023.
Entrambi gli eventi sono di rilevante interesse scientifico, in quanto mettono in evidenza come la pericolosità associata alle colate rapide di fango e detrito permanga anche per anni nelle aree montuose interessate da incendi boschivi.
Le immagini di Ponte Naso.
Read More »Una frana da crollo si è verificata domenica pomeriggio 28 luglio 2024 in località Vallon del Froppa, nelle Dolomiti bellunesi. I massi hanno investito un’escursionista di 34 anni che ha perso la vita mentre scendeva lungo il sentiero. Il recupero della vittima e di un’altra escursionista in stato di shock è avvenuto in elicottero nella tarda serata, mentre gli altri 4 escursionisti del gruppo sono stati accompagnati presso un rifugio vicino. Nell’ultima settimana di luglio 2024 si sono verificati crolli di roccia anche in altre zone delle Dolomiti. Lunedì 29, un fenomeno importante è avvenuto presso Cima Dodici senza il coinvolgimento di escursionisti o altre persone presenti in zona. L’evento è stato ripreso nel video seguente.
Read More »Due frane, innescate da un’ondata di forti piogge, si sono abbattute su un villaggio nel distretto di Kencho Shacha Gozdi, nel sud dell’Etiopia.
La prima si è verificata nella notte di domenica 21 luglio, poi, poco dopo, una seconda frana ha interessato la stessa zona travolgendo anche i soccorritori.
Secondo quanto riportato dagli organi di stampa sarebbero almeno 229 i corpi recuperati ma si teme che il bilancio sia destinato ad aumentare.
In Etiopia le frane sono fenomeni frequenti durante il periodo delle piogge che va da luglio a metà settembre.
Foto da: https://www.ilpost.it/
Read More »Nella tarda mattinata del 26 febbraio 2024, una frana superficiale innescata dalle intense precipitazioni ha investito un’autovettura in transito sulla strada Ortì-Gambarie, in provincia di Reggio Calabria. Un uomo di 56 anni alla guida del veicolo ha perso la vita dopo essere stato scaraventato a valle dalla massa di fango, detriti ed alberi. Alcuni video dell’evento sono stati pubblicati dalle testate locali ReggioTV e TGR-Calabria.
L’area di innesco della frana (Foto da ReggioTV)
Read More »Nelle prime settimane del 2024, diversi fenomeni franosi hanno interessato le infrastrutture viarie e ferroviarie del territorio nazionale, fortunatamente senza gravi conseguenze per la popolazione.
Il primo evento di rilievo si è verificato nella tarda mattinata del 12 gennaio 2024, quando una frana da crollo in roccia ha interessato la strada statale 47 della Valsugana e la linea ferroviaria Trento-Bassano, nel comune di Valbrenta (VI). Diversi massi hanno invaso le due infrastrutture sfondando le opere di protezione adiacenti ad una galleria paramassi, la quale ha contenuto una parte dei blocchi di roccia. Entrambe le infrastrutture sono state chiuse al traffico per garantire i necessari interventi di messa in sicurezza.
Un secondo evento franoso è avvenuto nella mattinata del 20 gennaio 2024 ed ha interessato il tratto ferroviario tra Salerno e Vietri sul Mare. La frana ha mobilizzato una modesta quantità di terreno reso parzialmente saturo dalle piogge, ed ha determinato il crollo di un muro di sostegno posto alla base di un edificio per il quale è stato necessario lo sgombero immediato dei residenti. La linea è stata chiusa per le opportune verifiche.
Nella stessa mattinata, un ulteriore evento si è verificato nel comune di Ceppo Morelli (VB) dove il crollo di un masso di oltre un metro cubo ha interessato la strada statale della valle Anzasca SS549. Il masso non ha interessato veicoli ma ha determinato la rottura di una condotta idrica. La strada è stata chiusa la traffico per qualche ora.
Di seguito alcune immagini e video degli eventi.
Video della frana sulla SS47 in Valsugana
Frana sulla SS47 in Valsugana (Fonte VVF)
Frana sulla SS47 in Valsugana (Fonte VVF)
Frana sulla SS47 in Valsugana (Fonte VVF)
Frana sulla linea ferroviaria Salerno – Vietri sul Mare (Fonte VVF)
Frana sulla linea ferroviaria Salerno – Vietri sul Mare (Fonte VVF)
Frana sulla strada statale SS549 della valle Anzasca (Fonte VVF)