Nel XVII secolo Piuro, oggi in provincia di Sondrio, sorgeva lungo il corso del fiume Mera nel territorio dei Grigioni. All’epoca il paese era conosciuto in tutta Europa soprattutto per la produzione di pentole in pietra ollare, il cui commercio aveva contribuito alla sua prosperità economica.
Dopo alcuni giorni di pioggia, ed alcune piccole avvisaglie che non avevano destato allarme nei piuraschi, la sera del 4 settembre del 1618, dal versante settentrionale del Mottaccio, poco ad est della località Prato del Conte, si staccò una frana dal volume stimato in circa 6 milioni di metri cubi che seppellì, pressoché interamente, il borgo e i suoi 1200 abitanti. Fortunato Sprecher, all’epoca Commissario grigione a Chiavenna, il giorno dopo l’evento scrisse: nessuno è sopravvissuto, che si sappia, tranne l’oste della Corona Francesco Fumo e il muratore Simon Ramada che erano a Roveno in un erotto; una vecchia donna con due bambini che stavano in alto su un ronco; e il fratello e collaboratore del signor Podestà che era andato a S. Abbondio in Roncalea a cena.
Lo spostamento d’aria provocato dalla massa di roccia e terra raggiunse il versante opposto e provocò danni e distruzione anche in quell’area. L’accumulo della frana sbarrò il fiume Mera, portando alla creazione di un lago provvisorio (estensione 4-6 ettari) le cui acque, una volta raggiunta la quota di massimo invaso, iniziarono una lenta e naturale tracimazione senza provocare danni a valle.
Dell’antica Piuro oggi è visibile solo una piccola parte, riportata alla luce negli anni ‘60 durante la campagna di scavi promossa dall’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro: un tratto di strada ed i resti di un’officina di tornitura.
Il paese di Piuro prima e dopo la frana. Veduta tratta da “Itinerarium Italiae Nova Antiqua…” di Martin Zeiller pubblicata a Francoforte dal Merian nel 1640.
GEOLOCALIZZAZIONE DELL’EVENTO
Piuro, Lombardia, Italia
www.piuroitalosvizzera.net
www.paesidivaltellina.it/piuro
« Nuova sezione “Zone di Allerta” presentata oggi alla “5th IDRC 2014 Davos” Alluvione nel Gargano »