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Gli effetti della tempesta Ciaràn in Italia
02 Novembre 2023

Nel periodo tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre 2023 parte dell’Europa è stata investita dalla tempesta Ciaràn che ha causato vittime e danni ingenti in diversi Paesi, tra cui l’Italia. Il territorio nazionale è stato raggiunto da forti raffiche di vento e piogge intense tra mercoledì 1 e giovedì 2 novembre. Tali fenomeni hanno interessato in particolare la Liguria centro-orientale, l’alta Toscana, l’Appennino ligure e tosco-emiliano, e le Alpi centro-orientali, determinando gravi dissesti idrogeologici quali frane, piene ed esondazioni di corsi d’acqua e 9 vittime, di cui 8 in Toscana e una in Veneto.
Più nel dettaglio, nel pomeriggio-sera del giorno 2 una linea temporalesca ha stazionato per circa 5 ore (dalle 16.30 alle 21.30 circa) sulla Toscana, lungo una fascia di territorio compresa tra le province di Livorno, Pisa, Pistoia, Prato e Firenze. Secondo i dati forniti dal Consorzio Lamma a fine giornata i pluviometri hanno misurato cumulate localmente anche superiori ai 200 mm, con intensità orarie massime intorno agli 80-100 mm. Le forti piogge hanno insistito specialmente sul bacino del Bisenzio, provocando una piena improvvisa del fiume che, alla stazione idrometrica di San Piero a Ponti (FI), è passato da 1,5 a 7 metri di altezza in appena 4 ore.
Le intense precipitazioni hanno causato l’esondazione di numerosi corsi d’acqua e l’allagamento di molti ettari di territorio. Ne sono conseguiti il danneggiamento della viabilità con chiusure di tratti della rete in più punti anche a causa di frane, l’interruzione della fornitura elettrica per migliaia di utenze e ingenti perdite per il comparto agricolo e industriale. In più, l’allagamento degli ospedali di Prato, Pontedera (PI) e Borgo San Lorenzo (FI) ha comportato pesanti disagi.
La regione Toscana, come detto, è quella che ha subito il maggiore impatto in termine di vite perdute: dei complessivi otto morti, quattro si sono registrati nella provincia di Prato, due nella provincia di Pistoia, una nella provincia di Firenze e una in quella di Livorno.
La nona vittima da attribuire all’evento si è avuta nella provincia di Belluno in Veneto, pure duramente colpito dalle piogge e dal vento. Nelle 32 ore fino alle 8 del giorno 3 novembre, i pluviometri del bellunese hanno misurato 175 mm a Soffranco, 172 mm sul Cansiglio e 162 mm a Valpore. In alcune località montane, in particolare su Prealpi trevigiane/bellunesi, i venti hanno superato i 130 Km/h (dati ARPA Veneto). Il Piave è esondato nella zona golenale di Ponte Piave (TV), e altri canali secondari sono andati in crisi. Se molte aree del territorio non hanno subito gravi inondazioni è anche grazie all’attivazione dei bacini di laminazione di Caldogno e Montebello, che ha permesso di tenere sotto controllo il fiume Bacchiglione e salvare le province di Vicenza e Padova. A Puos d’Alpago (Alpago, BL) un vigile del fuoco di 42 anni, fuori servizio, è scivolato in un canale in piena mentre tentava di mettere in sicurezza l’abitazione di famiglia posizionando sacchi di sabbia. È questa la vittima più giovane imputabile all’evento.
Oltre alle persone che hanno perso la vita, sono molte centinaia quelle che, in varie località delle province toscane e venete interessate, hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni sommerse dalle acque.
L’analisi delle circostanze in cui le nove vittime hanno trovato la morte ha evidenziato che quattro si trovavano all’interno di edifici, mentre cinque erano all’aperto, tre delle quali mentre percorrevano in auto strade o ponti. La maggior parte di quanti hanno perso la vita erano uomini, sei, e solo tre le donne, tutte con un’età maggiore di 65 anni, con una media di 77. I morti di sesso maschile, fatta esclusione del giovane vigile del fuoco, avevano una età compresa tra i 69 e gli 85 anni. Anche in questo caso i dati classificati per sesso ed età confermano le statistiche nazionali del lungo periodo per le quali le vittime dovute alle inondazioni sono in prevalenza uomini, mentre le donne si trovano in maggioranza nella fascia di età superiore ai 70 anni.

Ricognizione aerea sulle zone alluvionate. Da https://www.vigilfuoco.tv/

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