Il 5 e il 6 maggio 1998 alcuni comuni delle province di Salerno, Avellino e Caserta vennero colpiti da numerose colate rapide di fango, causate dalle piogge persistenti che da giorni stavano interessando l’Appennino campano, ed in particolare la zona del Pizzo d’Alvano. Analizzando i dati registrati dal pluviometro di Lauro, tra i più vicini alla zona del disastro, si osserva che nelle 48 ore tra il 4 e 5 maggio, ovvero immediatamente prima e durante l’evento franoso, si misurarono 173 mm di pioggia. Nei sei giorni precedenti, dal 28 aprile al 3 maggio, il pluviometro aveva registrato una cumulata di 61,4 mm. Pertanto si trattò di piogge non particolarmente intense ma persistenti, dato che si protrassero per nove giorni consecutivi. In poche ore, dalle 14:00 del giorno 5 alle prime ore del 6 maggio, più di 2 milioni di metri cubi di materiale si riversarono sui centri abitati nel territorio di Sarno, Siano e Bracigliano in provincia di Salerno, Quindici in provincia di Avellino e San Felice a Cancello in provincia di Caserta. Le case distrutte furono 178 e oltre 450 quelle danneggiate. Complessivamente persero la vita 160 persone, delle quali 137 nella sola Sarno, la cui frazione Episcopio fu l’area maggiormente colpita. Molte di queste persone rimasero intrappolate nelle proprie case, schiacciate o soffocate dal fango e dai detriti. Altri tentarono la fuga per strada e vennero raggiunti dalle colate e travolti. I fenomeni franosi che si sono verificati durante questo evento hanno caratteristiche che li rendono unici in Italia e rari nel mondo. Si tratta infatti di frane complesse che coinvolgono coltri piroclastiche. Tali coltri, che nelle aree in questione possono raggiungere i 6 metri di spessore, sono costituite da alternanze di ceneri e pomici, derivanti dalle principali fasi eruttive del sistema vulcanico Somma-Vesuvio, e che rappresentano la parte più fine e leggera dei prodotti da caduta.
VIDEO EVENTO tratto da youtube.com
GEOLOCALIZZAZIONE EVENTO
Italia
Italia
Italia
Italia
Italia
Fonti:
M. Del Prete, F. M. Guadagno, A. B. Hawkins Bull (1998): Preliminary report on the landslides of 5 May 1998, Campania, southern Italy. Bulletin of Engineering Geology and the Environment, 57:113–129.
G. B. Crosta, P. Dal Negro (2003): Observations and modelling of soil slip-debris flow initiation processes in pyroclastic deposits: the Sarno 1998 event. Natural Hazards and Earth System Science, 3: 53-69.
L. Cascini (2005): La Gestione scientifica dell’emergenza idrogeologica del maggio 1998 nella Regione Campania. Soveria Mannelli, Rubbettino.
G. Gisotti (2012): Il dissesto idrogeologico. Previsione, prevenzione e mitigazione del rischio. Palermo, Flaccovio. ISBN: 978-88-579-0132-9.
AA.VV. (2013): I primi 50 anni dell’Ordine Professionale dei Geologi Italiani. Almanacco tra storia, curiosità e cronaca. Geologia tecnica & ambientale, 3:114-115.
« Alluvione in Versilia e Garfagnana Colate rapide nella Valle Caudina (AV) »