Intorno alla metà del mese di luglio 1987 la Lombardia venne colpita intense precipitazioni che interessarono in particolare le province di Sondrio e Bergamo, raggiungendo i 305 millimetri nelle 24 ore, come misurato nella zona del Lago di Scais (Piateda, SO). A seguito di tale evento meteorologico si verificarono numerosi e diffusi fenomeni di dissesto geo-idrologico, con frane e inondazioni che causarono vittime tra la popolazione e danneggiarono gravemente, quando non distrussero, strade, ferrovie, ponti e abitazioni. Il giorno 18 a Tartano (SO), piccola località situata in una delle valli laterali della Valtellina, una colata di fango investì il condominio “La Quiete”, spaccandolo letteralmente a metà, e l’albergo “Gran Baita” dove alloggiavano numerosi turisti. Qui persero la vita 19 persone. Complessivamente le vittime furono 28, compresi due dispersi. Inoltre vi furono almeno 20 feriti e ben oltre 1500 tra sfollati e senzatetto.
Nei giorni successivi, sul monte Zandila, situato nella Val Pola, altra valle laterale della Valtellina, venne individuata una enorme frattura in progressiva estensione a causa della quale fu decisa l’evacuazione dei centri abitati della zona. Come si temeva, il giorno 28 una gigantesca frana di 40 milioni di metri cubi precipitò a valle, distruggendo completamente alcuni dei paesi che erano stati in precedenza evacuati. Sotto la frana morirono una squadra di operai impegnati in lavori di ripristino della SS 38 e alcuni abitanti della frazione Aquilone (Valdisotto, SO), non evacuata perché ritenuta fuori pericolo: nessuno aveva infatti previsto lo spostamento d’aria e la forza della frana, risalita per alcune centinaia di metri sulla sponda opposta della montagna. Le persone che persero la vita in questa seconda tragedia furono 29.
I detriti della frana crearono uno sbarramento che interruppe il corso dell’Adda e le acque iniziarono ad accumularsi in un lago, destando nuovo allarme. La situazione era estremamente grave, così si decise di intervenire sul corpo della frana per creare un nuovo alveo per il fiume e di procedere alla tracimazione controllata delle acque. Il 29 di agosto vennero fatti evacuare gli abitati lungo la valle fino a Sondrio, e il giorno dopo ebbero inizio le operazioni che si conclusero con successo dopo alcune settimane.
IMMAGINE EVENTO
La frana della Val Pola come si presentava nel 2014. Foto di Martin Mergili
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