A partire dal primo pomeriggio del giorno 14 dicembre 1999 la Campania, e in particolare la zona della Valle Caudina in provincia di Avellino, venne interessata da piogge persistenti che in 48 ore superarono i 325 millimetri di cumulata (pluviometro di San Martino Valle Caudina). La notte del 16 dicembre dal versante nord del monte Cornito si staccarono sei colate di detrito una delle quali, dal volume stimato di circa 30mila metri cubi, investì le frazioni Ioffredo e Castello di Cervinara. Colte nel sonno, quattro persone persero la vita nelle proprie case, mentre un’altra venne travolta dal fango in strada nel tentativo di mettersi in salvo. I feriti furono 15. Poche ore dopo altre colate si staccarono dal versante nord del monte Pizzone, nel territorio di San Martino Valle Caudina, travolgendo un operaio che, alla guida di un escavatore, stava lavorando per la rimozione di materiale precedentemente franato. La dinamica degli eventi franosi di Cervinara e San Martino Valle Caudina, analoga a quella degli eventi accaduti a Sarno nel maggio del 1998, è tipica di questa parte della Campania. Si tratta di frane complesse coinvolgenti le coltri piroclastiche che una volta sature d’acqua, iniziano a scivolare sul substrato di rocce carbonatiche che ricoprono con spessore variabile. Le coltri piroclastiche sono costituite dalla parte più fine e leggera dei prodotti derivanti dalle fasi eruttive del sistema vulcanico Somma-Vesuvio. A seguito delle precipitazioni del dicembre 1999, i materiali piroclastici, che nell’area in questione raggiungono i 4 metri di spessore, cominciarono a scivolare verso valle. A causa delle elevate pendenze le colate raggiunsero velocità dell’ordine di 14-15 metri al secondo, acquisendo in tal modo una forza in grado anche di demolire gli edifici. Complessivamente si registrarono sei morti, quindici feriti e circa 1500 sfollati in varie località della regione.
VIDEO EVENTO tratti da youtube.com GEOLOCALIZZAZIONE EVENTOItalia
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