Fenomeni meteorologici di particolare intensità hanno interessato, nei giorni dal 10 al 12 dicembre, diverse zone della regione Emilia-Romagna, causando ingenti danni.
Le piogge hanno colpito soprattutto la parte montana dei bacini dei fiumi Trebbia, Taro, Parma, Enza, Secchia, Panaro e parzialmente del Reno, e hanno fatto registrare valori di pioggia cumulata nelle 48 ore che hanno raggiunto e superato i 200 mm, con punte superiori ai 300. A queste si sono aggiunte le acque di fusione del manto nevoso dovuto al progressivo aumento delle temperature in quota. Con tale quantità di acqua tutti i fiumi e i torrenti della zona sono andati in piena, toccando in certi casi massimi storici di colmo.
Nella prima mattina del giorno 12 si è verificato il sormonto in tre punti vicini sull’argine destro del fiume Enza in località Lentigione (Brescello, RE) che ha portato al successivo cedimento dell’argine stesso. La progressiva evoluzione della rotta ha raggiunto la massima estensione dopo qualche ora. Le analisi effettuate dall’ARPAE (Agenzia Regionale Prevenzione, Ambiente ed Energia dell’Emilia-Romagna) stimano in circa 10 milioni di metri cubi il volume di acqua fuoriuscita nelle prime 8 ore dall’apertura della breccia. Per consentire il deflusso, nella sera del 12 dicembre è stato disposto il taglio all’argine sul canale Canalazzo di Brescello, ad ovest dell’abitato.
L’evento alluvionale ha causato gravi danni. Il centro abitato e la zona industriale di Lentigione sono stati inondati e oltre 1100 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case. L’alluvione ha causato anche una vittima, deceduta il giorno 14 dicembre per cause indirette ma strettamente correlate all’evento: si tratta di un anziano colpito da un attacco cardiaco dopo aver spalato il fango dalla propria abitazione di Lentigione.
Anche il fiume Parma è esondato in prossimità del centro di Colorno (PR) allagando la piazza in corrispondenza del ponte e gli edifici che vi si affacciano, tra i quali la bellissima reggia ducale del XVIII secolo. Qui le acque hanno attraversato l’edificio, insinuandosi nel cortile interno, fino al giardino storico retrostante. Gravi i danni riportati dalla struttura. Alcune famiglie residenti nell’area inondata sono state fatte allontanare.
Fonti:
ARPAE, Unità Radarmeteorologia, Radarpluviometria, Nowcasting e Reti non convenzionali, Area Centro Funzionale e Sala Operativa Previsioni – Meteo e clima – Nodi: Servizio Idro-Meteo-Clima: Rapporto dell’evento idro-meteorologico dall’8 al 12 dicembre
Rotte dell’argine del fiume Enza
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