Il 1° ottobre 2009, la Sicilia nord-orientale è stata colpita da un violento nubifragio. Piogge localizzate di elevata intensità hanno colpito la parte meridionale del Comune di Messina e i Comuni di Scaletta Zanclea e Itala, provocando numerosissime frane superficiali, colate di detrito, erosioni e inondazioni. Nel complesso, i fenomeni di dissesto hanno causato 31 morti, 6 dispersi, 122 feriti e 2019 tra sfollati e senzatetto, pari al 15% della popolazione coinvolta, stimata in 14.500 persone. A un mese dall’evento, un migliaio di persone erano ancora sfollate. Gli edifici privati che è stato necessario “accertare e valutare” sono stati oltre 3.300, di cui circa l’80% nel Comune di Messina dove sono state danneggiate anche sette scuole. Ingenti i danni alla rete stradale e ferroviaria dovuti alle frane e inondazioni. La linea ferroviaria Messina – Catania è stata danneggiata in più punti in particolare dal trasporto solido lungo i canali e oltre 9 km dell’autostrada A18 hanno subito danneggiamenti al piano stradale, dei sottopassi, dell’impianto elettrico e dei pannelli di segnalazione. Danni rilevanti si sono avuti anche lungo la rete stradale minore, in vari tratti di strade statali, provinciali e comunali. Danni gravi anche agli acquedotti e alle reti fognarie, elettrica, del gas e telefonica. La Regione Siciliana ha stimato (ex post) in €433 Ml i danni pubblici e privati nei tre Comuni colpiti, di cui la metà nel Comune di Messina. Se si includono i danni subiti dai gestori delle infrastrutture (RFI, ANAS, Consorzio Autostrade Siciliane, ENEL, Società di telecomunicazione) la cifra sale a €550 Ml.
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