Il 28 maggio 2025, alle 15:24, la porzione frontale del Ghiacciaio di Birch, nel Canton Vallese (Svizzera), è collassata trascinando con sé gli oltre 6 milioni di mc di detriti accumulatisi sulla sua superficie nelle settimane precedenti. La sequenza di crolli di roccia provenienti dal versante settentrionale del Kleines Nesthorn (3335 m s.l.m.) ha presumibilmente giocato un ruolo fondamentale nel destabilizzare la porzione del ghiacciaio interessato dal crollo. La massa di ghiaccio si è disintegrata subito dopo il distacco, dando origine a una catastrofica valanga di ghiaccio e roccia con un fronte largo circa 500 m, che si è propagata lungo il versante a una velocità di 200 km/h, fino al fondovalle della Lötschental. Dopo una corsa di oltre 2,5 km ed aver superato un dislivello di 1200 m, la valanga è risalita sul versante opposto della valle per circa mezzo chilometro con un dislivello di 240 m. L’energia rilasciata dalla massa in movimento è stata tale da essere registrata da una vicina stazione sismica con una magnitudo indicativa di 3.1. Il torrente Lonza, che scorre sul fondovalle, è stato sbarrato dall’ingente accumulo di detrito con la formazione di un lago temporaneo. Questa ulteriore criticità ha sollevato timori per uno possibile svuotamento improvviso e la conseguente ondata di piena. Fortunatamente dopo un paio di giorni il corso d’acqua è riuscito ad aprirsi in modo naturale una via di deflusso all’interno del deposito e il livello del lago si è stabilizzato. L’abitato di Blatten è rimasto sepolto sotto una coltre di 20-30 m di spessore di detrito senza che la popolazione venisse investita. Il villaggio risultava evacuato al momento del crollo, grazie al continuo monitoraggio del Ghiacciaio di Birch in atto da oltre due decenni. Questa misura di sorveglianza fu programmata a seguito di due voluminose valanghe di ghiaccio che avevano raggiunto il fondovalle negli anni 1990. Il monitoraggio costante ha consentito di identificare l’instaurarsi di una fase evolutiva critica sul versante soggetto alla una sequenza di crolli, alcuni di dimensioni consistenti (il più grande il 19 maggio, valutato in circa 300.000 mc). Tutti questi segnali d’instabilità sono stati correttamente interpretati e comunicati agli abitanti di Blatten, che hanno avuto così la possibilità di mettersi in salvo.
Per approfondimenti: Marta Chiarle e Gianni Mortara: L’eccezionale valanga di ghiaccio e roccia di Blatten nel Canton Vallese (Svizzera)
Courtesy: Credit X @ultimoranet
Modello 3D: Copyright: Simeon Schmauß – created from BAFU/swisstopo Rapid Mapping oblique imagery, CC BY 4.0 (https://sketchfab.com/3d-models/blatten-glacier-collapse-2025-05-30-037bb8933d2444d6b283da885ab77a8d)
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